Costituzione della Repubblica e Università di Caserta - Assemblea del Co.As.Ca - 5 aprile 2011

Caserta - (Di Anna Giordano) - Costituzione della Repubblica e Università di Caserta al centro del dibattito sul quale si misurerà l'assemblea del Coordinamento Associazioni Casertane - Co.As.Ca. - nella riunione ordinaria mensile del primo martedì di questo mese, come di consueto, indetta per il 5 aprile 2011, orario 18,00-20,00, presso il Circolo Nazionale.

Due argomenti che sembrano lontani tra loro, ma che hanno un comune denominatore: i problemi del territorio, quelli che offendono la dignità della persona e di Caserta capoluogo, affrontati e commentati attraverso la lettura di specifici articoli della Costituzione. Tra questi la nostra Università che dopo venti anni ancora si chiama Seconda Università di Napoli. Costituzione della Repubblica, art. 22: "Nessuno può essere privato (omissis) della cittadinanza e del nome". Caserta, capoluogo di provincia, riguardo all'Università è privata del nome perché ha il nome di Napoli.

"Su proposta del Consiglio Direttivo e sulla base di un progetto formulato dal dott. Mario Giardinetto del Comitato Pro Corte di Appello a Caserta,  i rappresentanti delle singole Associazioni e gruppi coordinati, secondo la loro  specificità, proporranno la lettura di articoli riguardanti le problematiche del territorio, molte delle quali da tempo all'esame del Coordinamento". Questo vuol dire che Saven the Children proporrà  lettura e commento di uno o più articoli riguardanti i diritti del bambino, il WWF quelli sulla tutela dell'ambiente, la Caritas l'assistenza e la solidarietà, l'U.I.L.D.M. i diversabili,  l'Assoutenti i consumatori, il M.E.I.C. l'esercizio della professionalità, l'AIMC la salute... Come dire: un modo nuovo per leggere la Costituzione con i piedi per terra.

Il secondo punto all'ordine del giorno riguarda specificamente l'Università e si pone con forza dopo la conferenza stampa indetta dal presidente della Provincia on. Domenco Zinzi lunedì 28 marzo, alla quale ha partecipato tutto il Coordinamento, che da anni si sta impegnando perché Caserta abbia la sua Università. Il cambiamento del nome non è un fatto nominalistico, ma di sostanza. Lo dice l'art. 22: il diritto all'identità. "Lo dovrà fare il Senato Accademico con la modifica dello Statuto", ha affermato il presidente Zinzi nel corso della conferenza stampa tenuta non a caso alla vigilia del giorno fissato per la riunione degli accademici concernente la modifica. Ebbene, ancora una volta niente di fatto. Il Senato si è riunito e il rettore Francesco Rossi ha affermato che "il cambio del nome non è nelle priorità dell'Ateneo". Una risposta che offende Caserta. Una priorità disattesa da venti anni. Provincia e Coordinamento non demordono. "Nell'anno 2007 il Coordinamento, ricorda il dott. Giardinetto, si rese promotore per la presentazione di una legge, che fu sottoscritta dagli onorevoli Zinzi, Suppa, Cosentino e tutti gli altri parlamentari di Terra di Lavoro recante le modifiche al testo dell'art. 7, comma 2, e dell'art. 10, comma 1, della legge 7 agosto 1990 n.245, che, se approvata, consentirebbe di istituire l'Università degli Studi di Caserta mediante la trasformazione della Seconda Università degli Studi di Napoli".  Un modo in diretta per il riconoscimento dei nostri diritti.  Quelli sanciti dalla Costituzione della Repubblica.

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