Nicola Melone scrive ai competitors - Lettera aperta ai candidati a sindaco di Caserta -

La condizione umana intesa come mera dignità di vita deve essere di interesse e cura di ogni persona, una decente esistenza dovrebbe essere garantita per il semplice fatto di essere nati. Così si discuteva nel passato storico sia nelle prime esperienze politiche di democrazia sia nelle prime discussioni di filosofia.

Nel 2011, a distanza di millenni di "progresso", siamo ancora molto in affanno su questi temi e il rispetto per il decoro dell'uomo è finito nel fanalino di coda di qualsiasi discussione politica, economica, sociale e culturale.

Mi riferisco allo scempio disumano perpetrato nella Caserma Andolfato di Capua, che è stata irresponsabilmente trasformata da centro di accoglienza in centro di espulsione. È inutile parlare in questo caso di cultura xenofoba della Lega che ha deliberatamente voluto creare la "questione immigrati" a Lampedusa e che continua a premere per una "politica" dei respingimenti, perché nell'intolleranza non c'è nessuna cultura, solo chiusura ermetica ad ogni tipo di soluzione che non sia l'allontanamento. Voglio invece capire cosa hanno da dire a riguardo soprattutto i miei competitori politici che del problema non ne parlano o per lo meno non ne parlano più, come se fosse stato risolto. In particolar modo Marino, Falco e Del Gaudio che hanno alle loro spalle partiti presenti non solo in Parlamento, ma anche nel Governo, al posto di invitare politici nazionali per fare passerella a Caserta, li invitassero ad impegnarsi a cambiare metodo di amministrazione nei confronti degli "ultimi", nello specifico dei "carcerati" immigrati in tutti i centri dove sono stati destinati dalla Sicilia, alla Puglia, alla Campania. È questione anche di decoro nazionale per un Paese come l'Italia tra i più generosi al mondo e sarebbe un modo per restituire la politica ai suoi specifici ambiti di competenza, cioè all'interessamento principale per una serena e dignitosa convivenza. Prima, durante e dopo il momento delle elezioni.

Poco lontano dalla Caserma Andolfato c'era la scuola dei Gladiatori dell'Antica Roma. Schiavi e prigionieri di guerra di ieri trattati così come noi oggi trattiamo chi cerca di fuggire dalla schiavitù (oggi della miseria) o dalla guerra (civile e in-civile). La differenza purtroppo è in negativo per gli immigrati di oggi, perché qualcuno tra i gladiatori poteva diventare uomo libero e addirittura famoso. Quale futuro invece assicuriamo come Nazione civile, democratica e che conosce sulla propria pelle il fenomeno migratorio ai tanti che oggi cercano solo di migliorare la propria condizione di vita? La clandestinità e l'espulsione sono davvero risposte efficaci? Millenni di progresso non sono riusciti a trovare una soluzione migliore? Non è credibile. Non si vuole risolvere la questione né affrontarla con un minimo di buon senso.

Ed è per questo che chiedo pubblicamente un incontro con gli altri candidati alla carica di sindaco aperto alla cittadinanza, per avere un raffronto di idee su come intendono risolvere in tempi brevi quella offensiva trasformazione da persone in cerca di futuro in clandestini da espellere.

Aspetto fiducioso un cenno da chi ha la velleità di amministrare una realtà come Caserta sperando che questa mia lettera non passi sotto silenzio.

 

Prof. Nicola Melone, candidato sindaco di Speranza per Caserta

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